Le posizioni di rotazione rivestono un ruolo molto importante nello yoga e, non a caso, alcune di queste, portano il nome di saggi come Matsyendra, Marichi, Bharadvaja.
Indicate in sanscrito con il termine vakra o parivrtta, le torsioni permettono a chi le esegue di posizionare la propria colonna vertebrale in modo tale da disegnare un’ellisse nello spazio, con tutti i vantaggi che questa meravigliosa mobilizzazione porta con sé.
Ogni postura di questo tipo, produce degli effetti benefici nel nostro corpo. Eccone alcuni:
Inoltre, in questa categoria di asana gioca un ruolo molto importante anche il diaframma: anatomicamente è collocato in una posizione mediana tra i chakra bassi e quelli alti e, nelle rotazioni, favorisce la loro comunicazione.
Ogni asana di torsione può avvenire in modalità differenti:
In ogni caso, come nella maggior parte delle posizioni, risulta fondamentale la necessità di avere un punto fisso, come accade nell’apertura di un barattolo: se non teniamo ben ferma la base, non riusciremo a fare una buona leva per svitarne il coperchio.
È importante ricordare che, in ogni rotazione, prima di privilegiare il movimento verso destra o sinistra, è necessario vivere un allineamento e un allungamento verso l’alto che andranno conservati per tutta la tenuta dell’asana, così da non tralasciare mai la dimensione della rettitudine, del sentirsi eretti e protesi verso l’alto, verso la dimensione della nostra spiritualità. Fondamentale sarà lo sguardo, in sanscrito drsti, che ci porterà lentamente, consapevolmente e su ogni inspiro, via via più in là nella conquista di un nostro nuovo spazio. Per questo motivo gli asana di rotazione permettono di ampliare maggiormente la nostra visuale di vita.
Il movimento di torsione avviene sull’inspiro, mentre l’espiro potrà darci l’opportunità di rilasciare tutte le tensioni che la postura stessa mette eventualmente in evidenza. Una certa padronanza dei movimenti di torsione permetterà di eseguire in modo migliore e più agevole tutti gli altri gesti nello spazio (flessione, apertura, estensione laterale), con un certo grado di libertà.
Nella nostra schiena, nei muscoli del nostro dorso in particolare, è spesso racchiusa e celata la storia della nostra vita, fatta non solo di avvenimenti, ma anche di emozioni e reazioni a situazioni non gestite esattamente come avremmo voluto. La torsione dona al praticante la possibilità di lavorare in profondità su questa muscolatura, permettendo al corpo di liberarsi da tensioni psico-fisiche, a volte consapevoli, ma molto spesso a noi completamente sconosciute. Ogni asana porta con sé una duplice valenza: una fisica e una psichica. Ecco perché il movimento autentico del nostro corpo può aiutarci a liberare la psiche e così anche viceversa.
Articolo scritto da L. Dajelli, fondatrice e insegnante della Scuola di Yoga Rhamni