La prima parte della pratica è composta da esecuzione di posture che portano la colonna vertebrale in tutte le direzioni e che scaldano ogni segmento corporeo. In questo modo il corpo sarà sufficientemente preparato nel momento in cui arriverà ad affrontare la seconda parte della lezione: una sequenza di livello avanzato. In modo graduale, partendo da posizioni più semplici fino ad arrivare ad asana più complessi, si lavorerà sugli inarcamenti come chakrasana, la “posizione della ruota” (o “posizione del ponte”).
Alle estensioni indietro seguono compensazioni sotto forma di avvolgimento attivo: dopo averla stimolato profondamente, si riporta la colonna lombare in una condizione neutra di equilibrio, grazie ad un lavoro attivo e intenso delle strutture addominali.
Chakra significa “ruota”, “cerchio”, “centro”, asana significa “posizione”: si può tradurre il nome della postura come “posizione della ruota”, a causa della forma che il corpo assume nello spazio eseguendola, ma anche per la grande sollecitazione che avviene a livello di tutta la colonna vertebrale in cui, secondo la fisiologia mistica dello yoga tantrico, sono collocati i primi cinque chakra, centri energetici che presiedono ad alcune funzioni organiche, psichiche ed emotive dell’individuo. Questo asana è conosciuto anche con il nome di urdva dhanurasana, cioè la “posizione dell’arco (dhanus) rovesciato (urdva)”. Chakrasana appartiene alla categoria delle posture di estensione.
La posizione di chakrasana:
Se soffri di una qualunque di queste problematiche o, più in generale, se qualcosa non ti è chiaro nelle spiegazioni, non rischiare di farti male praticando, contatta un insegnante qualificato della scuola.
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