Una breve lezione dedicata all’esecuzione della postura capovolta di salamba sarvangasana, più comunemente conosciuta come “posizione della candela”.
L’asana verrà affrontato in modo graduale, con l’utilizzo di diversi sostegni come mattoncini e coperte, così che possa essere accessibile a tutti, secondo le proprie esigenze e rispettando eventuali limitazioni.
Salamba significa “con supporto”, “con un sostegno”, sarva “tutto”, anga “membra”, asana “posizione”, dunque si può tradurre il nome della postura come “posizione di tutte le membra, (eseguita) con un sostegno”.
Il nome fa riferimento al fatto che tutte le parti del corpo si trovano sollevate dal suolo e invertite rispetto al loro consueto posizionamento nello spazio. “Con sostegno” indica che la postura si esegue con un supporto, rappresentato in questo caso dalle braccia e dalle mani che sostengono la schiena.
Questo asana è più comunemente noto come “posizione della candela”, poiché la verticalità del corpo capovolto ricorda proprio la candela. Alcune tradizioni definiscono la candela come la “regina degli asana”, al contrario di sirshasana, la posizione capovolta direttamente in appoggio sulla testa, che è il “re degli asana”.
Per comodità, in molte tradizioni la posizione viene chiamata semplicemente sarvangasana.
Salamba sarvangasana appartiene alle posizioni capovolte.
I maggiori benefici sono legati al capovolgimento messo in atto eseguendo salamba sarvangasana, postura in cui tutto il corpo si trova a vivere un’inversione rispetto alla consueta posizione nello spazio: tutti gli organi si trovano a beneficiare di questo profondo cambiamento di stato.
In particolare, la posizione di salamba sarvangasana:
È sconsigliato eseguire l’asana in caso di:
Se soffri di una qualunque di queste problematiche o, più in generale, se qualcosa non ti è chiaro nelle spiegazioni, non rischiare di farti male praticando, contatta un insegnante qualificato della scuola.