Tittibhasana – La posizione della lucciola

Descrizione

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Una breve lezione per imparare ad eseguire correttamente la posizione della lucciola, tittibhasana.

ETIMOLOGIA E SIMBOLOGIA

Tittibha significa letteralmente “lucciola”, asana “posizione”: per questo motivo si traduce il nome della postura come “posizione della lucciola”.

Nel Panchatantra invece, tittibha è il nome che viene dato ad un particolare tipo di uccello, molto piccolo. Si narra infatti di una coppia di uccelli – chiamati appunto tittibha – che aveva nidificato in riva al mare. Le acque del mare, per prendersi gioco dei piccoli animali, con una forte marea portarono via le loro uova e gli uccellini, tristi e amareggiati, si lamentarono con Garuda, il re degli uccelli, veicolo di Visnu. Garuda chiese aiuto proprio a Visnu che, rivolgendosi al mare, gli domandò di restituire le uova ai piccoli uccellini. Il mare acconsentì e, proprio quando tutto sembrava perduto, si presentò come un’enorme onda. Avanzò lentamente verso la riva e sulla sua cresta, in equilibrio, c’erano le uova, perfettamente integre. L’onda le appoggiò delicatamente a riva e, con la stessa lentezza con cui era arrivata, se ne andò.
L’efficacia di questi piccoli e apparentemente deboli uccelli, si dice possa essere utilizzata come simbolo dello yogin, in grado di superare il potere dell’illusione nel mondo.

Tittibha fa parte delle posizioni di equilibrio e di forza sulle braccia.

BENEFICI

Tittibhasana:

  • migliora la mobilità a livello del bacino;
  • rafforza la muscolatura delle braccia;
  • fortifica le strutture delle spalle;
  • potenzia la muscolatura addominale e quella dorso-lombare, garantendo maggiore stabilità della colonna vertebrale;
  • distende e allunga gli ischio-crurali, la muscolatura posteriore degli arti inferiori.

PRECAUZIONI

La posizione della lucciola è molto impegnativa e richiede un buon livello di preparazion e di allenamento per poter essere affrontata. Esistono inoltre situazioni in cui è sconsigliata l’esecuzione di questo asana. Nello specifico, si eviterà in caso di problematiche a livello di:

  • anche (ad esempio protesi);
  • polsi;
  • gomiti;
  • spalle.

Nel caso in cui il limite fosse dovuto ad una preparazione ancora insufficiente, l’asana può essere semplificato nei seguenti modi:

  • con l’utilizzo di mattoncini che verranno posizionati sotto alle mani;
  • mantenendo in un primo tempo le gambe flesse, cominciando piuttosto a lavorare sull’equilibrio in appoggio sulle mani.

Inoltre:

  • evitare di mantenere la posizione a lungo, generando uno sforzo eccessivo, in caso di ipertensione.
  • In caso di gravidanza, la postura può essere eseguita senza forzare il movimento di torsione del tronco.

Se soffri di una problematica particolare o, più in generale, se qualcosa non ti è chiaro nelle spiegazioni, non rischiare di farti male praticando, contatta un insegnante qualificato della scuola di yoga.

 

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