Yoga, donne e fibromialgia

Che cos’è la fibromialgia?

Gli ultimi studi definiscono la fibromialgia una patologia multifattoriale di natura reumatica.  Non è ancora una malattia molto nota ma, ad ogni modo, sembra che il vero indicatore sia una alterazione dei neuro-trasmettitori e dei neuro-ormoni, responsabili dalla percezione del dolore, il quale diventa più amplificato del normale. Viene definita anche malattia fantasma, non solo perché è sempre stato difficile riconoscerla, ma anche perché, in passato, spesso si pensava che non esistesse e che si trattasse di sintomi legati a problematiche di tipo psicologico.

Le cause e la manifestazione

Non si conoscono ancora le cause precise, ma il mondo scientifico ha iniziato ad accorgersi che, per una corretta diagnosi, è necessario prendere in considerazione traumi fisici e/o psicologici, unitamente a diversi fattori che possono interessare anche un funzionamento difettoso del sistema genetico. È stato evidenziato inoltre che questa patologia colpisce prevalentemente le donne tra i 30 e i 50 anni. La fibromialgia si avverte attraverso dolori sordi, costanti e diffusi ai muscoli, alle articolazioni, in zone specifiche del corpo che vengono chiamate punti trigger. Questi punti sono 18, sono simmetrici e, per avere diagnosi di fibromialgia, occorre risultare positivi alla palpazione di almeno 11 di questi trigger points da almeno tre mesi.

Yoga e fibromialgia

Questa malattia porta spesso con sé un senso di grande stanchezza, associata a difficoltà nel dormire e a stati di ansia. In alcuni casi può generare anche stati depressivi. Inoltre, nella maggior parte delle donne che ne soffre, può provocare:

  • paura del movimento fisico;
  • elevata suscettibilità al dolore.

La conseguenza? Il rischio di limitare al minimo o annullare del tutto l’attività fisica dalla propria quotidianità. La possibilità di un approccio multifattoriale può essere davvero importante per provare a gestire al meglio questa malattia. Uno yoga soft, dolce e leggero per esempio, può mettere coloro che soffrono di questa patologia in un contesto sicuro, donando sensazioni di accoglienza e accudimento così da far passare i timori. La  proposta di una discipina di questo tipo può risultare davvero benefica, ricordando sempre che lo yoga non è terapia, ma può essere altamente terapeutico.

Come dovrebbe essere una sessione di yoga?

  • Ben strutturata, con una scelta attenta a non portare il soggetto verso processi infiammatori dei muscoli;
  • con sessioni bisettimanali;
  • della durata di circa un’ora.

Quali esercizi è meglio proporre?

Sarà bene proporre al praticante che soffre di fibromialgia:

  • lavori di riscaldamento aerobico e anaerobico
  • esercizi respiratori
  • esercizi di allungamento e di allineamento
  • pratiche di mobilità della colonna vertebrale, degli arti superiori e inferiori
  • pratiche mirate al rinforzo dei grandi gruppi muscolari
  • pratiche di consapevolezza
  • tecniche di rilassamento
  • tecniche di concentrazione, di visualizzazione e meditazione.

Ci sono molti studi dedicati a questa patologia e, in particolare, nel 2015, l’European League Against Reumathism ha pubblicato un articolo che sottolinea quanto l’esercizio fisico motorio risulti fondamentale in pazienti affetti da fibromialgia. Questi studi evidenziano che l’attività fisica porta miglioramento rispetto a:

  • stress
  • dolore percepito
  • dolore cronico
  • sonno
  • fatica
  • rigidità mattutina
  • mantenimento della funzionalità vitali del corpo in ogni attività quotidiana. 

 

 

Articolo scritto da L. Dajelli, fondatrice della Scuola di Yoga Rhamni e insegnante di yoga 

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