Yoga è vita

Una strategia dell'ascolto

“Le emozioni profonde che abbiamo sepolto appartengono al bambino che eravamo, quel bambino che era innocente e libero e che conosceva la gioia, prima che la vergogna e la colpa frenassero i suoi impulsi. Quel bambino vive ancora dentro di noi, perdere il contatto con lui significa perdere il contatto con la parte profonda di noi. Per incontrarlo dobbiamo scendere nell'oscurità del non conosciuto.” Alexander Lowen

 

I linguaggi dello yoga

La comunicazione in generale si avvale di diversi linguaggi:

  • Corporeo
  • Gestuale
  • Verbale
  • Non verbale

Lo yoga, quale insegnamento trasversale, esplora molte di queste categorie di linguaggi ed è così efficace da poter diventare uno strumento terapeutico. È una disciplina a tutto tondo, ma non per questo presenta tratti repressivi, anzi: permette proprio la libera crescita e l’espressione del .

Yoga come connessione profonda con se stessi

Tra i bisogni più grandi dell’essere umano vi sono quelli che riguardano il sentirsi compresi, l’essere nei pensieri di qualcuno, l’essere amati e in pace. Ecco allora che la pratica dello yoga assume un ruolo fondamentale poiché, favorendo e facilitando il contatto con i nostri reali bisogni, dona la possibilità di entrare in connessione profonda con il nostro corpo, il mondo che ci circonda e l’Universo.

Su cosa si basa lo yoga come pratica corporea?

Lo yoga si basa soprattutto sull’ascolto di tutto ciò che fa affiorare la pratica, a livello di sensazioni fisiche ed emotive e a livello psichico. Si tratta di un dialogo con:

  • Il nostro corpo
  • I nostri pensieri
  • i nostri giudizi
  • i nostri ritmi
  • il nostro senso del limite
  • l’accettazione del limite incontrato
  • le nostre sensazioni
  • le nostre emozioni.

È un dialogo che porta verso la calma e la spaziosità del nostro essere, per arrivare gradualmente ad accettare che, quelli che un tempo erano i cosiddetti distrattori della nostra quiete apparente, ora non sono altro che accadimenti della nostra esistenza: non occorre più avere un atteggiamento di reattività, ma solo di accettazione.

L’importanza del silenzio e dell’ascolto

Come possiamo facilmente comprendere, l’ascolto è vitale per ogni essere umano: gradualmente, permette di passare da una situazione di inconsapevolezza a una sempre maggiore padronanza di sé. Soprattutto all’interno di una società in cui vince chi urla più forte, l’antidoto migliore è il silenzio, definito come anticamera dell’ascolto. Il silenzio è importante per poter osservare e ascoltare se stessi, per andare verso la conquista di un rapporto migliore con tutto ciò che ci circonda. Con l’avvento dell’era moderna, l’uomo è sempre meno abituato e disposto all’ascolto paziente ma, piuttosto, ricerca sempre più spesso una fruizione rapida e superficiale di ciò che accade e che viene a contatto con i sensi. Ecco allora perché può risultare faticoso:

  • arrendersi al corpo
  • avere piena fiducia in ciò che si sente e che viene dal profondo
  • esplorare le proprie emozioni.

Lasciar andare

Alexander Lowen, psicoterapeuta e psichiatra statunitense, sosteneva che l’essere umano tende ad arrendersi alle proprie ambizioni piuttosto che alle proprie emozioni. Perché? Forse perché continua a tenere oscurate e lontane da sé le proprie parti più nascoste, che non sono altro che emozioni trattenute, che si sono registrate e inscritte nel corpo, nei muscoli. Dobbiamo imparare a lasciare andare e lo yoga, in questo senso, ci dà una grande chance evolutiva: se non lascio andare, non posso mettermi in ascolto delle emozioni, di un nuovo sentire, che è proprio quello che consente di crescere. Non ponendosi in una situazione di ascolto, si corre il rischio di rimanere arroccati nel proprio passato.

Un percorso di libertà

Dobbiamo liberarci e lo yoga si dimostra essere proprio un percorso di libertà. Un percorso che parte dal corpo. Solo la consapevolezza che nasce da un lavoro autentico sul corpo può permetterci di ritrovare le parti adombrate e portarle alla luce. Siamo spesso pieni di dubbi, ma proprio perché non sappiamo ascoltare bene. Così facendo, siamo autorizzati a dare sfogo alle libere interpretazioni, creando il caos nelle relazioni, con noi stessi e con gli altri.

Abitare il presente

Come dovrebbe essere il nostro ascolto durante la pratica dello yoga, per permetterci di abitare il presente?

  • Attento
  • Attivo
  • Consapevole
  • Empatico

Senza un ascolto autentico di questo tipo, continueremo a proiettare le nostre esperienze, i nostri modelli e costrutti sulla pratica stessa e quindi sugli altri e sulla realtà che viviamo, senza mai darci la possibilità di cambiare davvero. Lo yoga dà la possibilità di unificare il corpo con la mente e con il cuore, attraverso il respiro, la nostra àncora che, secondo la filosofia orientale, costituisce il nostro Guru interiore, cioè colui che ci porterà dal buio alla luce.

 

Articolo scritto da Laura Dajelli, Fondatrice e Insegnante di Yoga

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