Tutte le posture dello yoga in cui il tronco si inclina lateralmente appartengono alla famiglia delle posizioni di estensione laterale. Muovere correttamente la colonna vertebrale nello spazio è importante per la nostra salute fisica e psichica e, spesso, le diverse direzioni in cui si può portare la spina dorsale possono anche combinarsi tra loro. In particolare, l’estensione laterale produce nelle nostre vertebre anche un movimento di discreta torsione e mobilizza, aprendole, le costole più basse della gabbia toracica.
Gli asana appartenenti a questa categoria migliorano la mobilità articolare e favoriscono l’allungamento e la distensione della muscolatura del tronco.
È importante fare una distinzione tra le posture di estensione laterale e quelle di flessione laterale, provando a comprendere che:
Ogni volta che ci estendiamo lateralmente ci apriamo distendendo tutta la linea laterale del nostro corpo, stiriamo il fianco, ci ritroviamo a portare l’attenzione e la consapevolezza prima ad un emitorace e a un polmone in particolare, poi dall’altro, eseguendo la postura anche dall’altro lato. Questo farà sì che anche il nostro respiro sarà direzionato in quelle parti, invitandoci ad andare sempre più in profondità e a vivere esperienze di espansione e retrazione a cui normalmente non porgiamo troppa attenzione.
Quando viviamo la nostra vita frenetica di tutti i giorni ci accorgiamo poco di cosa accade al nostro corpo e al nostro respiro. Quando ci soffermiamo a pensare che respiriamo circa ventunomila volte al giorno rimaniamo sempre sbalorditi, stentiamo a crederci. Addirittura, un soggetto ansioso può incrementare di parecchio questo numero di respirazioni già di per sé elevato. Ma di tutti questi innumerevoli respiri, di quanti siamo davvero consapevoli?
È per questo motivo che, da un punto di vista di corretta metodologia didattica, diventa fondamentale dopo ogni posizione yogica e soprattutto dopo ogni posizione di estensione laterale, insegnare agli allievi a fermarsi, in ascolto, prima di eseguire l’asana dall’altro lato. Occorre trovare il tempo giusto per sintonizzarsi sulle differenze tra una parte e l’altra del nostro corpo, ci si trova ad ascoltare da un altro punto di vista, che non è più quello razionale, ma piuttosto quello propriocettivo, profondo e consapevole.
Dunque, a cosa ci si apre?
Alla vita e a tutta la gamma di esperienze con le quali la vita stessa ci mette a contatto, per poterle affrontare con maggiore vigilanza e presenza.
Se vuoi sperimentare su te stesso/a una pratica con una posizione di estensione laterale, guarda il video “Parsva Vrkshasana-La posizione dell’albero di lato.” Potrai provare la sensazione di grande apertura prima di un lato, poi dell’altro del tuo torace, di cui abbiamo parlato poco sopra.
L. Dajelli, fondatrice e insegnante della Scuola di Yoga Rhamni